Dieci cose che puoi fare per contribuire alla serenità interiore e alle relazioni interpersonali

  1. Dedica un pò di tempo per connetterti con te stessa. Bastano dieci minuti al giorno possibilmente all’inizio della mattina per ascoltare come ti senti: Cosa ti sta dicendo il tuo corpo? La mente è calma o agitata? Quali emozioni provi? Quali sono le speranze per questa giornata?
  2. Ascolta i tuoi bisogni e prova a dargli voce: oggi ho bisogno di pace, di autostima, di supporto, di empatia ecc.. Se riconosco i miei bisogni sarà più facile farlo anche con gli altri.
  3. Rifletti sul fatto che i bisogni degli altri grandi o piccoli che siano, sono importanti quanto i tuoi. Anche nella bibbia c’è scritto: “ Ama il prossimo tuo come te stesso”. Tu sei importante e l’altro è importante. Compiacere, sopportare o chiudersi in se stessi sono tutte strategie che a volte utilizziamo perché non riusciamo a essere autentici.
  4. Impara a distinguere le osservazioni dai giudizi. Se siamo cresciuti in una cultura occidentale, abbiamo alle spalle milioni di anni di una cultura giudicante, fatta di dominazioni sugli altri. La cultura orientale e in particolare il buddismo invece è più capace di osservare le cose così come sono, senza giudizi di valore, di giusto o sbagliato. Questo accoglierci così come siamo, ci porta a comprendere che ognuno di noi fa il meglio che sa fare in quel momento e se imparo a non giudicarmi sarà più facile non farlo anche con gli altri.
  5. Quando ti rivolgi all’altro per chiedere qualcosa è importante che tu sappia la differenza tra chiedere e pretendere e questo lo verifichi quando l’altro ti dice di no. Se ti arrabbi perché l’altro ti ha detto di no, allora non era una richiesta, pretendi che l’altro faccia quello che dici tu. A nessuno piace sentirsi obbligati a fare quello che dicono gli altri, neanche ai nostri figli. Qualunque ruolo ricopriamo nella vita, dal capo al padre o la madre se ci imponiamo su gli altri troppe volte, stiamo insegnando all’altro a trovare modi per non ascoltarci, per mentirci e per eludere all’imposizione, perché nessuno è nato per rispondere ai nostri bisogni. Ognuno ha i suoi bisogni che desidera rispettare per sentirsi sano e vivere con integrità con la sua anima e il suo progetto di vita.
  6. Se desideri influenzare il comportamento dell’altro occorrerà donargli empatia. Partendo dal suo punto di vista, dal suo sentire potrai riuscire a capire la situazione e solo allora l’altro sarà in grado di donare a sua volta empatia per il tuo sentire e per il tuo punto di vista. Ci vuole il coraggio di mettersi in gioco, entrare in relazione, invece che restare aggrappati alle proprie posizioni o convinzioni sull’altro, fiduciosi che c’è sempre più di un modo per affrontare un problema.
  7. Fai chiarezza dentro di te. Se riteni che alcune cose sono molto importanti,  cerca di esprimerti con chiarezza. Invece di dire cosa non va nell’altro: “Sei un egoista!”, puoi dire: “Ho bisogno di aiuto in questo momento sei disposto a ….” Invece di dire cosa non vuoi che l’altro faccia: “Vorrei che la smettessi di essere così disordinato!” puoi esprimerti in modo positivo e concreto: “Quando hai finito di mangiare vorrei che sparecchiassi il tuo posto”. In questo modo non lediamo l’autostima di nessuno ed è più probabile che alle orecchie dell’altro queste parole suonino come un’opportunità per contribuire a rendere più bella la nostra vita.
  8. Invece di reagire a ciò che fa o dice l’altro, agisci consapevolmente. Prendersi del tempo per capire cosa stai pensando e cercare di comprendere quali possono  essere le buone ragioni per cui l’altro fa o non fa delle cose è un modo che contribuisce a creare connessione ed empatia tra esseri umani.
  9. Coltiva pensieri che ti fanno stare bene, invece di affittare camere a pensieri giudicanti e critici. Se senti nella tua testa pensieri che ti dicono che non fai abbastanza, annaffia i semi dei pensieri che ti dicono le cose buone che già fai. Se pensi che l’altro non si stia comportando nel modo corretto, concima il terreno delle tue qualità interiori che questa persona sta stimolando in te, come: la pazienza, piuttosto che il dialogo, oppure la compassione.
  10. Finisci ogni giornata con gratitudine. La sera è il momento in cui ci si trova a tu per tu con noi stessi, magari distesi nel letto a ripensare alla giornata. Esprimi gratitudine per ogni cosa buona che hai apprezzato in te stessa o negli altri. Se riusciamo anche a condividerlo con le persone cui vogliamo bene, questo genererà gioia a chi dona e a chi  riceve la gratitutidine.

 

Giuditta Mastrototaro