Diventare genitori

Quando si diventa genitori inizia per ogni famiglia un nuovo percorso di crescita. Un turbinio di emozioni possono fare capolino: meraviglia, gioia ed euforia ma anche sorpresa, tristezza e stanchezza. Inoltre i neogenitori sentono una grande responsabilità per questo esserino di pochi giorni, così pensieri, preoccupazione e ansie possono prendere il sopravvento: Mangerà abbastanza? Starà bene? Sarò capace di essere un buon genitore? Di cosa ha bisogno mio figlio? Come gestirò ora la mia vita?

Ci sono alcuni compiti evolutivi che ogni genitore è chiamato ad affrontare:

  • L’abilità di amare e proteggere la propria creatura superando le interferenze culturali. Presto o tardi ogni genitore si troverà a confrontarsi con luoghi comuni come: “Sei sicura che il tuo latte è sufficiente?” Oppure: “Se lo tieni troppo in braccio lo vizi!” Queste affermazioni generate da una cultura del distacco, minano la fiducia nei naturali istinti fisiologici e biologici di cui sono datati tutti i genitori. Una madre sente dentro di sè il desiderio di massaggiare il proprio bambino, prenderlo in braccio,  portarlo al seno. L’allattamento,  il massaggio e il contatto affettivo sono pratiche naturali e significative. A volte quando ci si trova in difficoltà con il proprio bambino è probabile che alcuni luoghi comuni o interferenze culturali abbiano minato la fiducia nelle proprie competenze di genitori. E’ allora il momento di cercare supporto con informazioni corrette e sostegno emotivo. Sentirsi una madre consapevole vuol dire fare delle scelte informate così che l’allattamento diventi pratica naturale e scelta consapevole. Il massaggio diventi un potente contenitore di benefici psicofisici e la connessione emotiva  sia uno strumento di relazione.
  • L’importanza di condividere con altre madri il proprio vissuto. Il sostegno da mamma a mamma può essere un elemento per vivere con meno ansia il nuovo ruolo. Il supporto, la vicinanza affettiva e la condivisione di altrui esperienze alleggerisce i momenti di stanchezza, preoccupazione. Tutto ciò promuove un lento e costante processo di “normalizzazione” ossia le problematiche si stemperano quando i genitori scoprono che anche altri genitori le stanno vivendo. In fondo ci sono tanti modi differenti di essere dei buoni genitori. Gli incontri di gruppo come quelli dei corsi di massaggio infantile, incontri sull’allattamento o incontri pedagogici tematici sono un’ottima occasione di condivisioni dei propri vissuti con altre madri.
  • La capacità di rielaborare la propria storia. Diventare genitori vuol dire riscoprire la propria madre. Spesso ci si chiede: “Che modello di madre ho avuto?” Grazie a questo nuovo passaggio di vita si scopre che la voce della propria madre è sempre stata dentro di noi e presto o tardi ci si ritrova a dire o a fare quello che diceva o faceva lei. Questo ci porta a una visione intergenerazionale della maternità e della paternità dove ritornano alla luce modelli di comportamento acquisiti che ci portano ad interrogarci se si desidera superarli o replicare.  La nascita di un bambino porta con sé anche quello che psicologi definiscono “regressione materna”ossia il bisogno di ritornare alla propria infanzia per comprendere il proprio figlio, per sentire quello che sente, per poter empatizzare con i suoi vissuti e i suoi sentimenti.
  • Lo sviluppo di un proprio modello di attaccamento. Ogni madre e bambino nei primi anni di vita sperimenta distacchi e riavvicinamenti, il modo in cui sono gestiti determinerà il modello di attaccamento che la diade genitore e bambino instaura e che sarà il punto di riferimento dal quale partire per relazionarsi con il mondo. Tanto più il genitore ha attenzione e cura per i sentimenti e i bisogni del bambino fin da piccolissimo: prendendolo in braccio, favorendo un contatto pelle a pelle e stabilendo una connessione emotiva, tanto più il bambino si sentirà amato e compreso e sperimenterà fiducia e sicurezza emotiva che gli sarà di esempio per tutta la vita. Infatti, se un bambino sviluppa un attaccamento sicuro, crescerà nella fiducia in se stesso e nelle risposte amorevoli delle persone che gli sono accanto. Invece, se bambino sperimenta un attaccamento insicuro (ambivalente o evitante) si rapporterà al mondo con più ansia o con più aggressività per ottenere quell’amore e quella fiducia che ha bisogno di ricevere per crescere.

Occorreranno alcuni anni perché i genitori possano ritrovare un equilibrio tra i tanti ruoli a cui sono chiamati a rispondere come: genitori, lavoratori, coppia e persone. Questa nuova identità di genitore dovrà trovare il proprio posto e inevitabilmente rivoluzionerà il modo di pensare, guardare e valutare alle proprie priorità.

Ogni genitore potrà allora scoprire che la maternità e la paternità sono esperienze di crescita empatica umana, personale e spirituale dove ci si accorge del grande valore che ha l’amore per qualcun altro che non siamo noi stessi.

Giuditta Mastrototaro

Bibliografia:

Bowlby John, Costruzione e rottura dei legami affettivi. Cortina

Gordon Thomas. Relazioni efficaci. Come costruirle, come non pregiudicarle. La meridiana

Goleman Daniel. Intelligenza emotiva. Che cos’è e perché può renderci felici. BUR

Giuditta Mastrototaro. Nascere e crescere alla luce dell’educazione empatica. StreetLib