E’ l’adulto che insegna a mangiare al bambino?

E’ l’adulto che insegna a mangiare al bambino?

Falso. Non è l’adulto che insegna a mangiare al bambino. Mangiare è un istinto fisiologico, nessuno ce lo insegna, fa parte della nostra sopravvivenza umana.  Quando un bambino sta imparando a mangiare osservatelo probabilmente:  inizia a voler stare seduto, è interessato ai cibi e il suo istinto di protrusione della lingua si è estinto. L’istinto di protrusione della lingua si attiva quando è offerto del cibo a un bambino che non è pronto a mangiare e la natura l’ha dotato di questo meccanismo protettivo che con la lingua lo tira fuori. Occorre allora cambiare prospettiva e lasciare che il bambino possa sviluppare questa competenza in un clima di ascolto. Un bambino interessato ai cibi solidi mostra solitamente questi comportamenti: tenta di prendere quello che ha nel piatto con la mano, cerca di metterlo in bocca, anche se non ha nulla in bocca imita facendo finta di masticare qualcosa. All’adulto è chiesto di non ostacolare questa spinta naturale ad esempio: obbligandolo a mangiare, pulendogli ripetutamente il viso, infilandogli il cucchiaino in bocca anche se non lo vuole. Mangiare è cultura e infatti ogni famiglia ha i suoi piatti tradizionali per questa ragione che possiamo fare a meno dei pasti standardizzati uguali per tutti, come quelli proposti dalle industrie di alimentazione per bambini. Come offrire il cibo ad un bambino durante lo svezzamento? Usare cibo cotto e morbido da poter manipolare e assaporare, tenerlo a tavola con la sua famiglia, non avere fretta che finisca tutto, non aver paura che si sporchi, ma lasciargli il tempo di apprendere da se stesso, dai suoi cinque sensi, dai suoi gusti e attraverso pasti conviviali e sereni.

Quando è più grande e rileviamo dei problemi con il cibo, non usiamo i ricatti, le minacce o le imposizioni per farlo mangiare, rischiamo di consolidare proprio quei comportamenti che non desideriamo. Possiamo invece offrire il nostro ascolto per capire cosa gli piace o se ci sono altre ragioni per cui rifiuta il cibo, offrire alimenti sani, curare il momento del pasto, eliminare il cibo spazzatura, offrire il nostro esempio mangiando noi stessi a tavola con i bambini e facilitare un clima disteso nel momento dei pasti.

Giuditta Mastrototaro