Fuori tema

Una mamma mi ha mandato il tema del suo bambino di otto anni, delusa e amareggiata dall’esperienza che suo figlio sta vivendo a scuola e chiede un mio parere.

Carissima mamma,

Intanto vorrei offrirti tutta la mia solidarietà e rassicurarti che la tua Pedagogista può sostenere i bambini, le famiglie e gli insegnanti a trovare strategie educative e apprenditive che possano aiutare ogni bambino ad esprimere il suo potenziale.

Leggendo il tema condivido le mie osservazioni con te e con i genitori che stanno vivendo delle difficoltà simili con i loro figli.

Nella parole di tuo figlio leggo una grande forza interiore che lo porta a dire di odiare la scuola, di volerla demolire e di sognare di diventare un gigante per schiacciarla.

A me sembra un grido di aiuto, un grido di ribellione. La forza che sente dentro viene fuori con tutta la sua tenacia nel chiedere di restituirgli il senso di potenza e di fiducia nelle sue capacità e nella sua intelligenza.

Un bambino che ha scritto tutto ciò, è un bambino che sembra vivere una tensione interiore tra ciò che è e che fa e ciò che gli viene chiesto di essere e di fare. Il fatto che lo abbia scritto a chiare lettere mi dice che è un bambino coraggioso, fiducioso  e sano che confida nel fatto che la sua rabbia sarà accolta e ascoltata come sono sicura stiate già facendo voi genitori che vi interrogate sul tema del vostro bambino.

Lo scarno commento della maestra “fuori tema” in realtà non esprime molta empatia, nonostante il bambino le abbia fatto un grande regalo, parlando di sé e di come si sente, ma confido che questo tema così onesto come solo un bambino può fare, possa far riflettere tutti noi adulti.

Il titolo del tema chiede al bambino cosa vuoi imparare, ma questo bambino insegna a tutta la comunità educante (genitori, insegnanti, educatori, l’istituzione scuola…). Ci insegna come possiamo diventare adulti più empatici, accogliendo i vissuti dei bambini, ringraziandoli per la fiducia che mostrano nell’aprire il proprio cuore e a cogliere l’occasione per farci qualche domanda: Quanta differenza può fare per questo bambino trovare al suo fianco un’insegnante empatica? Quanto può cambiare l’esperienza di questo bambino se si sentisse nella condizione di apprendere con  interesse? In una didattica pensata per lui “a misura di bambino” come direbbe Maria Montessori?

Non lasciamo solo un bambino con la paura di fallire le aspettative degli adulti. Comunichiamogli una profonda accettazione per il suo sentire, confermiamo il valore che sente dentro e concediamogli la possibilità di lasciare andare le aspettative che sente su di sè.

La lotta che sta ingaggiando con la scuola finirà proprio come lui si aspetta, schiaccerà la scuola, scoprirà di essere intelligente, ricco di forza interiore e di potenzialità.

La vita gli darà ragione, le sue capacità verranno fuori a dispetto di tutte le etichette che spesso questi bambini ricevono riguardo a presunti disturbi (dell’attenzione, della lettura, della scrittura ecc…)

Quest’anima meravigliosa ha un potente messaggio da portare al mondo che lo circonda: “Svegliatevi! Lasciatemi imparare e smettetela di insegnarmi come io non riesco a comprendere!”

Nell’affermare la sua dignità, da valore alla dignità di ogni bambino.

Dobbiamo proprio smetterla di voler plasmare un bambino per renderlo quello che desideriamo noi e quando come insegnanti, genitori o educatori ci troviamo alle prese con bambini che esprimono il loro dissenso, spesso identificati come “difficili” è importante riconoscere che stanno lottando per ricevere attenzione in un sistema didattico ed educativo che non sta funzionando per lui/lei.

Quando non avrà più bisogno di essere “difficile” vuol dire che noi adulti avremo imparato a parlare al suo cuore e saremo riusciti rendere facile la sua crescita.

I bambini sono una grande spinta evolutiva, sono loro che ci fanno crescere perché ci spingono a interrogarci con onestà su noi stessi, sui nostri valori e a cercare soluzioni creative.

Grazie mamma per avere condiviso il tema del tuo bambino.

Se desiderate mandare una testimonianze o chiedere un parere alla vostra Pedagogista riguardo a una situazione che vi sta a cuore potete scrivere a [email protected].

Giuditta Mastrototaro