Il metodo Feuerstein: educare l’intelligenza

Nel suo libro: “Non accettarmi come sono” Feuerstein contravviene al luogo comune che bisogna accettare le persone per come sono e questo è ancora più pericoloso quando abbiamo bambini o ragazzi con difficoltà di apprendimento o di comportamento e un po’ come dire: “poverino più di così non può fare”. Invece no, c’è sempre qualcosa che possiamo fare per imparare ad imparare  e per sviluppare appieno il nostro potenziale.

Il professor Feuerstein ha sempre avuto fiducia nella modificabilità cognitiva e gli studi sulle neuroscienze lo confermano: il cervello umano si modifica in tutto l’arco della vita.

La modificabilità cognitiva ha bisogno però di una pedagogia di apprendimento mediato, con stimoli adeguati, in un contesto educativo empatico.

Feuerstein proprio come Montessori si occuperà di studenti con disabilità intellettive. Questi maestri hanno affrontato sfide grandi che hanno dato luogo a metodi e materiali che si sono dimostrati efficaci per tutti.

Molte volte nel mio lavoro di Pedagogista mi sono ritrovata ad ascoltare genitori o insegnanti che mi chiedono: “Che cosa fare di fronte ad un bambino o un ragazzo che sembra non imparare anche quando gli è stata spiegata molte volte la stessa cosa?”

In questi casi occorre lavorare sui prerequisiti che sono essenziali. Ad esempio: non posso imparare a leggere fluidamente se ci metto molto tempo a confrontare, classificare e orientarmi tra le sillabe. Non posso imparare a calcolare se non ho il concetto di sequenzialità. Non posso studiare in modo efficace se non riesco a gestire l’impulsività. Non posso rispondere con efficacia alle frustrazioni che incontro se non controllo la reattività.

Attraverso l’apprendimento mediato proposto da Feuerstein ma espresso anche da Vygotskij, definito da quest’ultimo come la zona di sviluppo prossimale, la Pedagogista sostiene, si fa ponte, in quello spazio di confine tra ciò che lo studente conosce e ciò che ancora non sa.

L’apprendimento mediato sviluppa nello studente varie strategie come: la ricerca sistematica, il saper utilizzare uno o più fonti di informazioni, orientarsi nel tempo e nello spazio, classificare e pianificare. La capacità di analisi e di sintesi, di codifica, di decodifica e di rappresentazione mentale. Imparare a usare le inferenze, le deduzioni e l’induzione, il pensiero divergente, logico e ipotetico. Senza dimenticare che il metodo Feurestein aiuta a superare i blocchi emotivi dando a tutti i bambini e i ragazzi la possibilità di sperimentare il successo apprendivo e il senso di competenza proprio perchè il materiale è ritagliato sulla persona e sulla sua capacità di dare significato all’esperienza.

Allora quali sono i vantaggi per chi decide di intraprendere un percorso basato sul metodo Feuerstein, il programma di arricchimento strumentale (PAS):

  • Uno spazio di apprendimento individualizzato e un’attenzione alla personalizzazione degli apprendimenti.
  • Imparare a regolare sempre meglio il proprio comportamento, ad esempio gestendo l’impulsività o l’inibizione.
  • Sviluppare le proprie potenzialità e i processi cognitivi che sono alla base del successo apprenditivo e scolastico.
  • Superamento i blocchi emotivi come: ansia, paura, eccessi di rabbia.
  • Imparare a imparare (metacognizione) che aiuta a essere consapevoli di quali strategie e processi mentali sono più efficaci per un dato compito.

A chi è rivolto il percorso?

– Bambini e ragazzi con difficoltà di apprendimento sia neurotipici che non neurotipici (disabilità intellettiva)

Bambini e ragazzi con diagnosi di dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia (DSA).

– Bambini e ragazzi con iperattività e deficit dell’attenzione.

– Bambini e ragazzi con blocchi emotivi come nel caso di una bassa soglia alla frustrazione o una bassa autostima.

Per maggiori informazioni potete contattarmi al n. 3470030373

Giuditta Mastrototaro