Come lo sviluppo del bambino intrauterino ci insegna a prenderci cura di lui una volta nato

Quante volte ci siamo chieste che cosa sente il bambino nella pancia della sua mamma? Che cosa vede? Che cosa assapora? Prova delle emozioni? E’ felice quando si muove nel pancione?

Nella vita intrauterina gli organi di senso hanno una crescita lineare, dapprima si sviluppano il tatto e il movimento, poi il gusto e l’olfatto, l’udito e infine la vista.

Questa linearità può già indicarci la via per come occuparci del bambino alla nascita proprio partendo dallo sviluppo dei suoi sensi. Infatti, la natura rende accessibili questi canali comunicativi che si sviluppano in gravidanza ma che maturano dalla nascita ai primi anni del bambino. Questi importanti canali comunicativi contribuiscono a mantenere quel legame che si è andato costruendo in gravidanza e sono necessari per uno sviluppo sano del bambino. Guardiamoli più da vicino:

Il tatto e il movimento. Nel pancione il bambino sviluppa prestissimo la sensazione di carezza. La carezza che ogni giorno il bambino riceve nel pancione è quella che gli fa il liquido amniotico quando la mamma si muove. Man mano che la madre e il bambino ne prendono consapevolezza accadono due cose reciproche. La madre lo prende tra le sue braccia già nel momento in cui lo circonda con le sue mani attraverso la sua pancia. Il bambino sente già così importante il bisogno di ricevere contatto che quando non avverte il movimento della madre e del liquido amniotico che lo accarezza è lui a muoversi per ricevere quella magica sensazione in tutto il suo corpo chiamata: carezza. Alla nascita il bambino chiede proprio di essere tenuto in braccio, di provare ancora le carezze in tutto il suo corpo, di essere cullato e con ritmici movimenti proprio come avveniva nel pancione. La pelle è il luogo dove si percepiscono le emozioni. Il contatto pelle a pelle mette in moto una serie di cocktail ormonali che favoriscono l’attaccamento, l’amore e l’empatia. Ecco quindi che la vicinanza fisica ed emotiva al bambino si possono esprimere in gesti di cura come: l’allattamento, il massaggio e il sentirsi protetti nel contatto con la propria madre. Tutto questo calma, ascolta e accoglie il bambino anche dopo la nascita perché sono tutti elementi che contribuiscono a far sentire il bambino percepito, pensato, amato dai suoi genitori. Gli studi di Bowlby in Inghilterra sull’attaccamento e gli esperimenti di Harlow negli Stati Uniti confermano quanto sia importante per il bambino il contatto fisico più del nutrirsi. Un bambino può lasciarsi morire di fame se il suo corpo fisico e sensoriale non riceve nutrimento affettivo.

Il gusto e l’olfatto. Il feto assapora e sente l’odore della madre fin dal grembo materno, quando nascerà, saprà riconoscere l’odore della madre distinguendolo da tutte le altre e ritroverà nel latte materno l’odore del liquido amniotico che l’ha accompagnato per nove mesi. La natura l’ha provvisto di un olfatto capace e affidabile, per questo per lui è molto importante stare in contatto con l’odore di sua madre per percepire un senso di protezione e di appagamento. Allattarlo e tenere a contatto con la nostra pelle aiuta il neonato a ritrovare l’odore e il gusto di casa. A volte lasciare vicino al bambino alcuni nostri indumenti può farlo riposare più a lungo. Crescendo capiterà spesso che siano i bambini stessi che vogliano portarsi all’asilo un oggetto che ha “l’odore” della sua casa e che lo farà sentire più sicuro. Le preferenze gustative del neonato si sono già formate in utero, sostanzialmente il neonato predilige i gusti che ha già provato nel grembo materno. Capita spesso che le mamme chiedano cosa devono mangiare ora che allattano. In realtà una dieta con una varietà di alimenti naturali è il miglior investimento per la propria salute e quella del neonato. Non ci sono alimenti proibiti che non bisognerebbe mangiare quando il bambino nasce se seguiamo una dieta varia ed equilibrata, perché lui si è già ampiamente abituato in gravidanza alla nostra alimentazione. Il ritrovare il gusto del suo latte e l’odore della madre quando lo prende in braccio sono gli elementi che le mamme sanno bene, calmano e rasserenano i bambini.

L’udito e la vista. L’udito si sviluppa nel feto intorno alle venti settimane, dal quel momento il bambino in utero reagisce ai rumori, muovendosi aumentando i battiti cardiaci, più i rumori sono forti e ritmati e più le reazioni sono forti. In particolare il bambino fin da feto reagisce con interesse alla voce materna. Anche dopo la nascita il bambino adora ascoltare la voce della madre e il suo canto, infatti in tutte le culture le madri cantano ninnananne per fare addormentare e per calmare i loro bambini. La voce e il canto sono da sempre modalità di entrare in sintonia con il bambino che possono essere esercitate in gravidanza e utilizzate anche dopo, in quanto è stato dimostrato che contribuiscono al suo sviluppo celebrale. La vista invece è l’ultimo organo di senso che si sviluppa dopo nascita. Ai bambini piace guardare i volti umani. La distanza da cui riescono a vedere è quella che c’è tra il bambino  il seno e il volto della madre. Alcuni esperimenti hanno dimostrato che le espressioni facciali della madre contribuiscono a creare una relazione con lei. Se la madre rimane immobile senza fare alcuna espressione, il bambino piange e si dispera. Parlare al bambino ed esprimere con il viso e i gesti i nostri sentimenti sono tutti comportamenti che fanno crescere la relazione e procurano interesse e piacere anche nel bambino appena nato.

In sostanza tutto il contatto fisico che viene naturale alle madri donare ai propri figli è ciò che fa sentire accolto un bambino e tutto ciò che chiede un bambino è ciò di cui ha bisogno. La costruzione di questa relazione genitore e figlio è un’esperienza di crescita come genitori e come bambini e che ci fa sentire sicuri e fiduciosi di dare e ricevere il benvenuto a una nuova vita e a una nuova relazione.

 

                                                                                                                     Giuditta Mastrototaro

 

 

Bibliografia:

John Bowlby. Una base sicura. Raffello Cortina Editore. Milano 1989.

Sue Gerhardt. Perché si devono amare i bambini. Raffaello Cortina Editore. Milano 2006.

Giuditta Mastrototaro. Nascere e crescere alla luce dell’educazione empatica. StreeLib. Milano 2015.

Vimala McClure. Massaggio al bambino massaggio d’amore. Bonomi editore. Pavia 2000.