Quanta energia stai usando per far andare le relazioni come vuoi tu?

“Voglio che mio figlio faccia questo o quello”, “Voglio che mio marito si comporti in un certo modo” oppure “Voglio che mia figlia mi ascolti”.

Quando vuoi che le relazioni vadano come piace a te molto spesso ti ritrovi a fare tutto il possibile per raggiungere il tuo obiettivo. Quando vuoi che tuo figlio faccia questo o quello, lo rimproveri, lo correggi e gli dici cosa deve fare. Quando vuoi che tuo marito si comporti in un certo modo ti lamenti, gli rispondi male oppure non gli parli più. Quando vuoi che tua figlia ti ascolti puoi fargli una lunga ramanzina su cosa vuoi che lei faccia e quanto sbagliato è quello che fa.

C’è una cattiva notizia, queste strategie non funzionano a lungo e le relazioni prima o poi sfuggono alle nostre manipolazioni. Che cosa fare allora?

Come sempre è importante cambiare prospettive e passare da un “tu” “tu devi fare” a un “Noi”. Piuttosto che preoccuparsi cosa non va nell’altro forse vale la pena tentare di capire di che cosa abbiamo bisogno noi.  Se cambiamo paradigma e passiamo dai giudizi.

Se cambiamo paradigma e passiamo dai giudizi ai bisogni,  non ci dobbiamo più impegnare a far andare le relazioni come vogliamo noi, ma ci mettiamo in relazione senza forzarle. Persino un neonato non poppa se non si sente pronto a farlo, figuriamoci un bambino o un adulto se mai si sentiranno ben disposti a donarci ascolto se sentono di DOVERLO fare.

Le relazioni non sono fondate su chi ha ragione o chi a torto, su chi deve vincere.  Anche se riusciste a forzare l’altro perché faccia o non faccia quello che volete voi, vi state perdendo la bellezza e la poesia di quello che accade naturalmente, nella gioia reciproca di guardarsi nei cuori senza schermi, senza ruoli ma solo come persone. Le relazioni efficaci sono fondate sul desiderio di essere in relazione con l’altro e non sul dovere.

Se davvero vuoi fare qualcosa per creare relazioni fondate sull’empatia e la gioia di stare insieme, sarebbe utile stare dalla parte delle soluzioni e non essere parte del problema.

Giuditta Mastrototaro