Scegli di essere felice

Molte volte pensiamo che sia ciò che ci accade il motivo del nostro cattivo umore. Non è così! Ci sono sempre almeno due modi di guardare alle cose.

Nel libro di Edoardo de Bono Creatività è pensiero laterale l’autore spiega la differenza tra pensiero verticale e pensiero laterale. Il pensiero verticale è definito come il pensiero della logica e delle classificazioni. Quando usiamo questo pensiero giudichiamo persone e situazioni. Purtroppo ragionare in termini di giudizi vuol dire anche entrare nel circolo degli automatismi, ossia di fronte ad uno stimolo generiamo una risposta automatica difensiva perchè ci sentiamo in colpa o aggressiva perchè ci sentiamo attaccati. Così pensiamo che se qualcosa è successo qualcuno è giusto e qualcuno è sbagliato, qualcuno è colpevole e qualcuno è innocente. E’ davvero così? Quella collega, amico, compagno che ci ha risposto in maniera inaspettata, siamo sicuri che l’ha fatto per fare qualcosa contro di noi? Quel bambino che non si comporta come vogliamo, lo fa apposta? O semplicemente ognuno si esprime come sa fare in quel momento?

Attivare il pensiero laterale invece vuol dire attingere alla nostra creatività, al non giudizio dove cerchiamo di guardare al problema in un modo diverso, dove non c’è chi ha ragione e chi ha torto. Nel quale accettiamo tutte le parti di noi stessi, quelle che ci fanno sentire bene e quelle che ci rimproverano e le guardiamo con empatia, fiduciosi che qualunque cosa ci stiamo dicendo o ci viene detta è solo un modo di vedere le cose non la verità. In base a come guardiamo le cose, le cose che vediamo cambiano.  Abbiamo sempre una scelta.

Oggi ti invito a scegliere di attivare il tuo pensiero laterale e creativo e a ricontattare il tuo essere felice.

Inizia a portare con te il tuo sorriso, anche se all’inizio ti sembrerà di fare una forzatura, provaci lo stesso! E’ incredibile come risponde il nostro stato d’animo ai segnali del corpo.  Infatti, quando siamo tristi, tendiamo a chiuderci anche fisicamente: sguardo basso, spalle inclinate ed espressione seria.

Possiamo invertire la tendenza iniziando dalla consapevolezza del nostro corpo. Proviamo a camminare controllando la nostra postura: spalle ben aperte, lo sguardo verso l’orizzonte e a tenere gli angoli della bocca leggermente all’insù. Un’altra cosa che possiamo fare è esercitare la nostra mente a essere felice.  Come? Dona empatia ai tuoi pensieri tristi e poi lasciali andare e scegli di concentrarti sulle piccole cose che ti danno gioia.

Abbiamo ogni giorno la possibilità di scegliere di essere felici o tristi e di emanare un’energia di pace e di ascolto. Cheri Huber insegnante zen dice: “Diventa la persona che vorresti incontrare”. Il più grande potere non l’abbiamo sugli altri ma su noi stessi.

Lavorare su di sé vuol dire allora ricordarsi che non vogliamo che gli altri abbiano potere su di noi e sulle nostre reazioni ma desideriamo empatizzare con noi stessi e scegliere momento per momento come vogliamo sentirci di fronte a ciò che ci accade. Tutti abbiamo questa scelta, basta usare il potere che è dentro di noi.

Giuditta Mastrototaro