Sette strategie per favorire l’autonomia e il rispetto reciproco

  1. Non guardare al risultato, analizza il processo. Noi adulti spesso siamo focalizzati a raggiungere un obiettivo. I bambini invece hanno bisogno di attraversare fasi intermedie prima di arrivare a fare qualcosa in modo efficace. Invece di  dire: “Giovannino guarda come ti sei conciato!” Prova a dire:“Volevi provare a fare da solo ma poi ti è caduto questo..”
  1. Descrivi invece di dare giudizi. Ogni volta che etichettiamo l’altro alimentiamo proprio quei comportamenti che ci preoccupano. Quando invece osserviamo diamo l’opportunità all’altro di correggersi. Invece di  dire:“Non vedi che la camicia è allacciata tutta storta. Se il solito distratto.” Prova a osservare: “Vedo che un lembo della camicia è più lungo e l’altro è più corto”.
  1. Ascolta i suoi sentimenti più che giudicare i suoi comportamenti. Ogni bambino  o ragazzo fa il meglio che sa fare in quel momento anche se ai nostri occhi sembra proprio la cosa sbagliata. Se sospendiamo il giudizio, possiamo osservare quello che sta dietro al suo comportamento: i suoi sentimenti e le sue ragioni. Invece di  dire:“Smettila di fare i capricci.” Prova a dire: “Ti senti arrabbiato perché non riesci a…”
  1. Chiedi più spesso cosa ne pensa invece di dire che cosa deve pensare. Noi adulti abbiamo l’abitudine di spiegare molto. In realtà fin da bambini ognuno di noi ha bisogno di scoprire come fare la cosa giusta e di poterla scegliere da sé. Questa competenza gli sarà utile per tutta la vita. Più sono piccoli e più possiamo dare suggerimenti, più sono grandi e più abbiamo bisogno di fare un passo indietro e ascoltare il loro punto di vista. Invece di dire: “Devi metterti il cappotto d’inverno perché ormai è novembre, si sta avviciando l’inverno e fa freddo.” Prova a dire: “Vieni con me  fuori sul balcone. Senti freddo? Cosa ne pensi se ci copriamo di più? Vuoi metterti il giaccone giallo o il cappotto rosso?”
  1. Poni più domande e meno risposte. Le domande che i bambini ci pongono sono un’ottima occasione per capire meglio i loro punti di vista. Se ci affrettiamo a dare delle risposte ci chiudiamo al dialogo e all’ascolto dell’altro. Invece di dire: “Ora ti spiego perché non c’è il lupo sotto il letto.” Prova a dire: “Ti senti spaventato? Parlami di questa cosa”
  1. Non fare al suo posto, ma aspetta e rispetta i suoi tempi. Questo suggerimento  va bane a qualunque età anche per i più grandi. Sostituirsi ai figli non è mai una buona idea. Maria Montessori diceva: “Aiutami a fare da solo”. Invece di dire: “Lascia stare, ci penso io ad allacciarti la camicia.” Prova restare in silenzio  e ad osservare.
  2. Condividi le regole insieme. In ogni famiglia o in ogni classe ci sono delle regole esplicite  o implicite. Chiarire con tutti i membri quali sono le regole è un passo importante, per aiutare tutti ad orientarsi meglio, su quali siano i comportamenti che ci aspettiamo reciprocamente. Ecco un esempio di regole condivise in questo momento nella mia famiglia con figli adolescenti:
  • I sentimenti di tutti sono importanti.
  • Esprimi la rabbia dicendo: “Io mi sento…” invece di: “ tu sei…”
  • Come lo dici è importante. Coraggio riprovaci!
  • In una relazione basata sull’affetto, non c’è posto per la punizione.
  • Possiamo pensarla diversamente e trovare soluzioni che vadano bene per tutti. Fermati e parliamone.
  • Tutti noi abbiamo bisogno di stima.

Giuditta Mastrototaro

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