Nella nostra società la maggior parte dei genitori partecipano entrambi attivamente alla cura dei propri figli. Il ruolo del padre è una figura importante.
Proviamo ora a definire alcune qualità del padre che partecipa alla crescita del proprio figlio fin dai primi mesi di vita.
Si prende cura della diade madre bambino. Attraverso gesti concreti e quotidiani il padre protegge l’intimità tra mamma e bambino nei primi mesi di vita. Cercando di creare un ambiente sereno in cui non vi siano troppe ingerenze da parte della famiglia d’origine.
Favorisce un senso di accettazione amorevole. Il padre può aiutare a colmare quella distanza tra il bambino desiderato e quello reale. Non è solo il bambino che ha bisogno di essere accettato e amato così com’è ma è anche il senso di inadeguatezza genitoriale che va accolto perché è fisiologico. A volte ci si aspetta di essere quei genitori perfetti irraggiungibili. Invece scoprire che le fragilità di ognuno sono elementi preziosi per crescere come famiglia.
Fa i conti con le sue paure. I padri possono vivere la fatica del nuovo ruolo genitoriale proprio come le madri. In particolare i papà possono avere paura: di non riuscire ad adeguarsi ai nuovi ritmi di vita, di essere messi in secondo piano e di non riuscire a capire la lingua del nuovo arrivato. L’arrivo di un bambino stravolge completamente i ritmi della coppia, riuscire ad accettare tutto questo, come un naturale passaggio di vita può essere per il padre un elemento importante per aiutare a sua volta la sua compagna a vivere meglio il cambiamento.
Attiva l’intelligenza emotiva. Ciò di cui hanno bisogno le madri, è di un compagno che prenda tra le sue braccia le preoccupazioni, le ansie ma anche le gioie che una madre prova quando si occupa del suo bambino. Proprio in questo delicato periodo lei ha bisogno di tenerezza, ascolto e comprensione senza giudizio, solo così potrà donarne a sua volta alla vostra creatura. Una mamma si trova a fare notevoli sforzi per comprendere il proprio bambino e farsi capire, costruendo giorno dopo giorno un dialogo corporeo fatto di cadute e rialzate che creeranno quella sintonia non verbale così essenziale per costruire un legame solido e sicuro.
Trova nuovi linguaggi di comunicazione. L’essere toccato da mani amorevoli è fondamentale per una crescita sana. Nel periodo senso motorio che il bambino piccolo sta attraversando, il tocco parla al bambino più di qualunque altro senso. Un bambino toccato con amore sarà una persona che avrà un buon rapporto con se stesso. Le sensazioni epidermiche contribuiscono a creare un rapporto di fiducia o sfiducia con il mondo. In particolare il bambino imparerà a riconoscere suo padre dalle sue mani grandi, dal suo petto e dalla sua peluria, questo contribuirà a costruire un legame speciale che solo il padre può dare. In questo periodo imparare a massaggiare il proprio bambino è una competenza in più che accompagnerà la relazione genitore/bambino per tutta la vita.
Facilita tempi e spazi per la relazione. Viviamo in contesti che ci spingono a fare mille cose contemporaneamente e così che passiamo molto tempo non nel momento presente, attenti al quì ed ora del mondo reale ma siamo sempre più connessi con un mondo virtuale. Quando non abbiamo tempo, cerchiamo di risolvere le situazioni in modo rapido, senza porre riflessione e ascolto. Invece occorre ritagliarsi un tempo rallentato attento ai ritmi del bambino. Uno spazio di presenza che ci permetta di conoscerlo veramente e che diventi un luogo di relazione. Il papà allora si fa garante di spazi e di tempi di qualità consapevole della corresponsabilità educativa.
Coglie l’unicità di ogni persona. Si dice che ogni figlio è diverso ed è vero perché non c’è una relazione uguale a un’altra e questa unicità non può farci vacillare sul valore che unisce ogni membro della famiglia a tutti gli altri. In particolare, le relazioni in famiglia cambiano con la nascita di un bambino/a, ma il legame con il compagno e padre sarà sempre una relazione importante.
Giuditta Mastrototaro